Negli ultimi anni il panorama delle mantidi presenti in Italia è profondamente cambiato. Oltre alla ben nota Mantis religiosa, nel nostro Paese sono naturalmente presenti una dozzina di altre specie, per lo più mantidi di piccola taglia, poco comuni e molto elusive, la cui conoscenza è ancora abbastanza incompleta.

Nel 2011 compare in un’isoletta sarda un’altra specie di mantide di grandi dimensioni: la Mantide Gigante Africana (Sphodromantis viridis) e negli anni successivi il nostro gruppo di ricerca ne conferma la presenza stabile in Sardegna. Il suo arrivo è presumibilmente artificiale dalla vicina Spagna, ma le dinamiche di popolazione di questa specie in forte espansione nel Mediterraneo sono complesse e ancora non ben definite.

Negli stessi anni nei Balcani si fa strada un’altra mantide gigante; questa volta è la Mantide Gigante Asiatica (Hierodula tenuidentata). Questa mantide era nota per il Caucaso con il nome di Hierodula transcaucasica, ma negli ultimi anni abbiamo proposto la sinonimia tra queste due specie. Spintasi dai Balcani alle isole greche, questa specie compare in Italia nel 2016 ed al momento è ben presente nella bassa Pianura Padana. Quasi contemporaneamente compare in Europa, prima in Provenza nel 2013 ed in Italia nel 2015, la Mantide Gigante Indocinese (Hierodula patellifera) che è ora distribuita in quasi tutto il nord Italia.

​La rapida diffusione di queste specie esotiche, aliene in un ambiente come il nostro, pone importanti questioni di ecologia e conservazione. Quale sarà il loro impatto sui nostri ecosistemi? Entreranno in competizione con le specie native? Si ciberanno della fauna locale o potranno limitare la diffusione di altre specie aliene (come la cimice asiatica ad esempio)?

​Per rispondere a queste domande è nato il Progetto di ricerca Mantidi Aliene, che si pone come primo obiettivo la comprensione delle dinamiche di popolazione di queste nuove specie. Il gruppo di ricerca che lo segue è formato da entomologi, naturalisti e specialisti di questo gruppo di insetti ed è sempre aperto a nuove collaborazioni. Il primo passo, che è anche quello che ci ha consentito di comprenderne i primi sviluppi è il monitoraggio partecipativo, ossia la citizien-science. Questo sito raccoglie quelle che sono le informazioni scientifiche finora note su queste specie in Italia per consentirne l’identificazione ed un modulo di segnalazione della loro presenza. 

Se pensi di averne vista una faccelo sapere, il tuo contributo è per noi importantissimo!